Qualche piccolo mistero di quell’età così complicata e cruciale della vita dei figli che è l’adolescenza comincia a chiarirsi grazie alle ultime conquiste delle neuroscienze interpretate dalla neuropsichiatria. Di cosa si tratta? Eccone uno scampolo.
Il profilo adolescente che il genitore spesso non capisce
Se tuo figlio o tua figlia appartengono a quell’età che va dai 12-13 ai 16-17 anni e di tanto in tanto ti chiedi perchè è così, come mai è lunatico, perchè dimentica sempre le chiavi di casa, o si sveglia tardi al mattino sapendo che deve andare a scuola, al punto da alternare momenti di pura spensieratezza infantile a momenti di distacco, irresponsabilità o scontrosità, una ragione c’è e tu, che sei il suo genitore, è inutile che ti tormenti a cercare di capire cos’ha lui, cosa hai fatto tu, dove avete sbagliato entrambi, se è vittima di bullismo o assume qualche sostanza strana.
No, niente di tutto questo. La realtà potrebbe essere un’altra e niente affatto preoccupante. L’adolescente è e deve essere, per sua stessa indole, esattamente come tu NON vorresti che fosse e NON non riesci a capire. E la ragione è che, se non lunatico, scontroso, naif o ombroso, non sarebbe un adolescente normale.
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Un cervello incompiuto
A documentare questa straordinaria scoperta della scienza è in Italia principalmente il prof. Giorgio Maria Bressa, neuropsichiatra, tra i più qualificati esperti del mondo adolescenziale, e membro del Board medico scientifico di Staibene.it, che ha scritto un libro illuminante dal titolo “Reduci dall’adolescenza. Prospettive psicobiologiche, cliniche e socioeducative” (Franco Angeli ed., 2012, 217 pp., 27 euro e 50).
La tesi di Bressa è che, se l’adolescente è così come noi genitori spesso non capiamo, non può che essere così, in quanto è lo sviluppo del suo cervello che gli impedisce di essere saggio, responsabile, puntuale, educato come noi vorremmo che fosse.
Bressa cita una delle novità più importanti delle neuroscienze moderne, e cioè la scoperta delle risoluzioni magnetiche funzionali al cervello che, associate alla tecnologia, consentono oggi neuro immagini ad altissima risoluzione, con le quali è possibile “vedere” come cambia il cervello mentre lavora.
E’ la tecnica che le neuroscienze stanno applicando a molti campi del sapere umano, dal marketing (neuromarketing), all’economia (neureconomia o psicoeconomia), come dimostra l’ultimo premio Nobel 2017 per l’economia assegnato proprio a Ed Tahler, docente di economia comportamentale o psicoeeconomia.
Ebbene, sono stati fatti studi che “fotografano” il cervello dell’adolescente mentre vive le sue espertienze, ed è emerso con chiarezza che l’area del cervello pre frontale, ovvero quella che comanda la responsabilià e la consapevolezza, non funziona nell’adolescente semplicemente perchè non c’è.
Ciò significa che è una porzione del cervello umano che si forma in età più avanzata, come del resto è intuitivo se si considera che la saggezza e la consapevolezza si acquisicono con la cultura e con le esperienze. E l’adolescente, cultura, consapevolezza e saggezza non può averle semplicemente perchè è adolescente.
Dunque, sostiene Bressa, è inutile che ci arrabbiamo seil nostro ragazzo o la nostra ragazza spegne la sveglia al mattino ed arriva tardi a scuola, o se compie uno qualsiasi di quegli atti adolescenziali che i genitori non capiscono. Così dev’essere perchè è proprio l’esperienza della irresponsabilità e delle sue conseguenze che concorrono a maturare e formare quella parte pre-frontale del cervello che non c’è.
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